LUGHNASADH🌾AREZZO CELTIC 2025
IL PERIODO STORICO DI RIFERIMENTO DELLA MANIFESTAZIONE
Arezzo Celtic Festival si ispira alle vicende storiche legate alle terre etrusche di Arezzo del periodo storico che va dal IV al III secolo a.C. Questo periodo di declino etrusco fu motivo di un susseguirsi di guerriglie, alleanze, lotte e rivolte atte a definire un assetto alla città che di fatto era fin dai quei tempi un’importante oggetto di conquista non solo da parte della città di Roma. Nel IV secolo a.C. Arezzo, Chiusi e Perugia si allearono per combattere i Romani ma senza successo. Accresciutasi la potenza romana aumentò la pressione verso le popolazioni etrusche (310 a.C), ma l’instabilità della presenza di legioni romane presso questi territori, diede modo all’animo etrusco di tentare più volte di ribellarsi al nuovo dominio.
Successivamente, Arezzo riuscì a mettere in piedi una lega di popoli (ivi compresi i Galli) per lottare contro Roma, ma questa nel 295 a.C. ebbe il sopravvento, per cui Arezzo e alleati dovettero fare atto di sottomissione a condizioni molto dure. Nel 285 a.C. avvenne l’invasione dei Galli Senoni che strapparono Arezzo ai Romani, i quali persero 13000 soldati con i loro ufficiali. Arezzo dopo questo disastro fu sottoposta al saccheggio e alla distruzione da parte di questo popolo gallico. Solo quando Roma nel 284 a.C. riuscì a rialzarsi, Arezzo fu ricostruita e protetta da nuove mura. Nel III secolo a.C. si può dire che la romanizzazione dell’Etruria fosse quasi completa. Le vicende di Arezzo da questo momento in poi erano le stesse di Roma. In questo periodo i Romani vennero sconfitti dai Galli Gesati nei dintorni di Arezzo. Nel 217 a.C. Annibale sconfisse i Romani nella battaglia del Trasimeno. Gli Etruschi Aretini in questa occasione tentarono di ribellarsi a Roma, ma inutilmente. Nel 205 a.C., durante le Guerre Puniche, Arezzo offrì il suo aiuto militare ed economico a Roma nella lotta contro Cartagine. I Romani, sbarazzatosi di Annibale, continuarono la romanizzazione dell’Etruria (202 a.C.) e particolarmente di Arezzo e dintorni. Dopo un lungo periodo di pace, Arezzo passò sotto il potere di Giulio Cesare, il quale provvide alla rinascita della città, incrementando l’economia e dando lustro specialmente alla produzione di ceramica.
IL FESTIVAL
La storia si sa è lunga e avvincente, ed il periodo storico che Arezzo Celtic Festival si propone di voler far rivivere non è soltanto riferito alle battaglie poiché sarebbero innumerevoli e soli tre giorni di rievocazione non basterebbero. Ciò che però si può fare è raccontare l’incontro di questi popoli, le loro usanze con modi e costumi differenti. Popolazioni con ideologie e religioni che in questo lasso di tempo ebbero modo di scontrarsi più volte ma anche di allearsi, processo storico che comunque ha raggiunto il fine di conoscersi e fondersi in una civiltà che a tutt’oggi rende fiero qualsiasi Italiano nel modo.
Volendo nello specifico descrivere l’evento di Arezzo Celtic Festival dal punto di vista di rievocazione storica, non si deve pensare di assistere ad un susseguirsi di sanguinose e violente battaglie, ma bensì in questa manifestazione, la storia rallenta, e si sofferma su quello che è l’aspetto più importante, quello culturale.
cos'è lugnásad?
Lugnasad è il nome in Antico Irlandese della festività gaelica che segnava l’inizio del raccolto. Il termine è l’unione tra il nome del principale dio celtico, Lug, e násad, forse avente il significato di “assemblea”.
Nelle tradizioni insulari gaeliche esso non è un giorno preciso, bensì è il nome stesso del mese di agosto. Nella mitologia irlandese tale festa è stata fondata da Lug come funerale in onore della dea Terra, la quale si lascia morire per nutrire gli esseri viventi con i frutti del suo raccolto. Nell’Irlanda medievale è attestato un Áenach Tailten, ossia un óenach, un’antica assemblea panirlandese in cui ci si riuniva in occasione della morte di un sovrano. In questo caso, a Teltown (County Meath), tutte le famiglie d’Irlanda si riunivano all’inizio d’agosto per festeggiare con giochi d’atletica, banchetti, spettacoli, ma anche siglare accordi commerciali, familiari e risolvere dispute. Quest’assemblea, divenuta un festival col tempo, era tenuta anche in altri luoghi dell’isola e nel folclore si tramandano costumi come il taglio della prima spiga di grano, la sua sepoltura in un luogo alto in onore della divinità, il sacrificio di un toro sacro, danze rituali e recite di battaglie tra Lug, protettore dell’umanità, e i mostri portatori di carestia.
Come in molte festività pre-cristiane, questi momenti di passaggio erano segnati dalla precarietà, poiché le scorte dell’anno prima erano finite e ora toccava raccogliere quelle nuove. Ritorna quindi il tema della morte e rinascita della comunità di pari passo col ritmo della natura.
Nell’Era Moderna molte pratiche sono sopravvissute nelle campagne. Tra di esse vi è l’usanza di fare trekking sulle alture delle colline, cucinare ricette particolari, visitare e fare offerte alle fonti sacre (camminando deosil, “da est a ovest” in Scozia). Da notare che per Lugnasad non è testimoniata come fondamentale l’accensione dei falò (come invece è per Samhain).